Utagawa Hiroshige, Rane e rose gialle, Yamabuki

340,00

Utagawa Hiroshige (1797–1858)
Titolo:
Rane e rose gialle, Yamabuki, Hagoshi no tsuki
Tecnica: Nishiki-e – silografia policroma firmata in lastra Hiroshige hitsu
Data di composizione originale: 1832
Formato: Hosoban (circa 383 × 180 mm)
Editore:
Adachi (presente sul verso il timbro)
Edizione: Periodo Shōwa (circa 1960)
Eccellenti condizioni di conservazione. Stampa su carta washi di qualità, con margini completi oltre la linea marginale. Colori perfettamente preservati, vividi e luminosi; effetto kirazuri e bokashi ancora ben visibile.

 

COD: QU-751 Categoria:
Descrizione

Descrizione

Condizioni:

Eccellenti condizioni di conservazione. Stampa su carta washi di alta qualità, con margini completi oltre la linea marginale. Colori perfettamente preservati, vividi e luminosi; effetto kirazuri (lucentezza della superficie) e bokashi (sfumature di colore) ancora ben visibili. Nessuna piega, macchia o segno di restauro.

Questa edizione, risalente agli anni 1960 circa, è in condizioni eccellenti, praticamente intatta e priva di segni d’usura.

La firma su lastra autentica conferma l’originalità della riproduzione e l’attenzione dell’editore nel preservare il valore artistico della stampa.

Un pezzo che non è solo una riproduzione di un capolavoro storico, ma anche una testimonianza della tradizione artigianale giapponese nel campo della stampa artistica, combinando storia, estetica e maestria tecnica in un’unica opera raffinata e speciale.

Descrizione dell’opera:

Rane e rose gialle, YamabukiUtagawa Hiroshige

Questa splendida stampa, “Rane e rose gialle (Yamabuki)”, è un piccolo miracolo di armonia tra natura e poesia.

Nel silenzio di un mattino di primavera, due rane si arrampicano su un ruscello d’acqua limpida, i loro corpi umidi riflettono la luce come pietre di giada viva. L’acqua, resa con le tipiche sfumature di blu di Hiroshige, scorre dolcemente come un nastro di seta che avvolge la scena in un movimento lento e musicale.

Dall’alto, si piega un ramo di yamabuki, le rose gialle di montagna, che pendono come gocce di sole tra foglie verde scuro. I fiori, delicati e luminosi, sembrano sospesi in aria, e il loro giallo caldo è un richiamo silenzioso alla gioia e alla prosperità. Nella tradizione giapponese, lo yamabuki è associato all’oro, alla pienezza della primavera e alla ricchezza dello spirito, simbolo di una bellezza che splende senza ostentazione, come un dono naturale della stagione che rinasce.

Sul lato destro, un’elegante calligrafia accompagna l’immagine con una poesia di Chōtei, che recita:

Harusame no, furuku nagara mo
yamabuki no mino hitotsu dani
naku kaeru ka na”.

La pioggia di primavera cade da tempo,
ma sullo yamabuki non cresce alcun frutto.
Solo la voce di una rana
risponde al silenzio dell’acqua”.

Questi versi evocano la malinconia e la delicatezza della primavera, un momento in cui ogni suono e ogni colore sembrano respirare all’unisono. La rana che canta è la voce viva della natura che risponde al silenzio dell’acqua, un piccolo segno di presenza e continuità nel ciclo del tempo.

Nella cultura giapponese, la rana (kaeru) è anche un portafortuna: il suo nome significa “ritornare”, e rappresenta il ritorno della buona sorte, dei viaggiatori, della serenità e dell’armonia domestica. Così, in questa scena, le rane di Hiroshige non sono soltanto testimoni della vita che scorre, ma anche messaggere di rinnovamento e prosperità, presenze bene auguranti che intrecciano la poesia della natura al desiderio umano di equilibrio e felicità.

L’intera composizione vibra di equilibrio e leggerezza: l’acqua che scende, i fiori che pendono, le rane che si muovono lente. Tutto è in dialogo, come in un haiku visivo; un istante di natura colto con la grazia di un respiro.

È un momento sospeso, dove la fragilità e la serenità si incontrano, e dove l’occhio si perde nella calma di un mondo in cui ogni dettaglio, anche il più piccolo, canta in perfetta armonia con l’universo — portando con sé un augurio di luce, buona fortuna e ritorno alla vita.

L’Editore: Adachi

Questa bellissima stampa proviene da una preziosa collezione dell’Associazione Gotō (Associazione per la conservazione delle stampe Ukiyo-e). La Gotō incaricò l’editore Adachi, uno dei più rinomati editori del XX secolo, di creare questa pregiata ristampa delle opere di Hiroshige.

Nel tentativo di far rivivere e preservare l’arte tradizionale delle stampe giapponesi, furono coinvolti i più abili artigiani e si utilizzarono carta e pigmenti vegetali realizzati a mano.
Il maestro
Ichibei Iwano, oggi Tesoro Nazionale Vivente del Giappone, produsse la carta Echizen-hōsho (washi); Hambei Okura scolpì i blocchi di legno di ciliegio selezionati, e Katomaro Murata eseguì la stampa sotto la supervisione dell’editore Adachi.

Punti di forza:

  • Contesto storico e artistico: Utagawa Hiroshige è noto per la sua capacità di fondere osservazione naturalistica e sentimento lirico, creando opere che celebrano la bellezza dei paesaggi, degli animali e delle stagioni.

  • Valore artistico e tecnico: Questa edizione degli anni Sessanta è un esemplare raro e prezioso, non solo come riproduzione di un capolavoro storico, ma anche come testimonianza della maestria artigianale giapponese, in cui si fondono precisione, poesia e tradizione.

Conclusione:

Rane e rose gialle (Yamabuki) è molto più di una stampa: è una metafora visiva della vita che scorre e ritorna, un piccolo universo dove ogni elemento come il fiore, l’acqua e la rana partecipa al ritmo eterno della natura.

Così, questa stampa non è solo un’immagine: è un auspicio di armonia e buona sorte, un amuleto di luce che custodisce il segreto della vita giapponese: la capacità di trovare eternità nell’istante, ricchezza nella semplicità, pace nel ritorno.