Katsushika Hokusai, La Baia di Tago vicino a Eijiri sulla Tokaido Tokaido Eijiri Tago-no-ura-ryakuzu,1830-32

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Katsushika Hokusai (1760–1849)
Serie: Trentasei vedute del Monte Fuji , Fugaku Sanjū rokkei, 1826-33
Titolo:
La Baia di Tago vicino a Eijiri sulla Tokaido, Tokaido Eijiri Tago-no-ura-ryakuzu, 1830-32
Tecnica: Nishiki-e Xilografia a colori, firmata in lastra: Zen Hokusai Iitsu hitsu
Formato: oban yoko-e (mm. 270 x 402)
Edizione: Showa (1930-40 c.a)
Editore: Takamizawa (Sul retro troviamo il timbro in rosso dell’editore Takamizawa)
Descrizione: Superba e rarissima prova con colori brillanti, e con ben visibile l’effetto di karazuri, gauffrage o stereografia, e l’effetto di mokumezuri, venatura del legno di base. Impressa su carta del Giappone databile nella prima metà del XX secolo. In eccezionale stato di conservazione con margini visibili su tutti i quattro lati. Questa caratteristica è estremamente rara nelle stampe di Hokusai (vedi note generali).

 

 

 

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COD: QU-34 Categoria:

Descrizione

Note generali:

Margini
Per le stampe di Hokusai venivano usati dei registri che permettevano di stampare tutto il foglio e le piccolissime parti bianche che rimanevano lungo i bordi venivano di regola tagliate senza troppo curarsi se in questa operazione si perdevano parti del disegno. È una caratteristica estremamente rara quando si incontra, come in questa stampa, margini bianchi.

Descrizione:

Qualunque giapponese di buone letture, sentendo nominare la baia di Tago, ricorderà la celebre poesia dell’antologia Manyoshu, in cui il poeta racconta che mentre usciva in barca dalla baia di Tago gli apparve alla vista l’imponente sagoma del monte innevato. Non si esclude che Hokusai si sia ispirato proprio a questo noto carme per realizzare la stampa, la cui caratteristica più saliente non è tanto l’immagine delle imbarcazioni condotte a remi fuori della baia né il luogo aggraziato profilo curvilineo della prima barca, quanto l’attenzione meticolosa dell’artista alla rappresentazione del paesaggio costiero con i suoi tuguri ricoperti di stuoie e le figure intente a raccogliere acqua dal mare per trarne il sale o a rastrellarlo dai mucchi asciutti.